"…tutto cambia nell’universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, si o no, mangiato una rosa. Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore? E vedrete che tutto cambia…
Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza".
Abbiamo introdotto questo argomento scegliendo una frase tratta dal "Il piccolo Principe" di Antoine De Saint-Exupéry, per evidenziare come il piccolo mondo nel quale vivono i bambini, un mondo fatto di giochi, favole e fantasia, fatto di poche cose tutte importanti non è però privo di difficoltà. I bambini soffrono molto la solitudine ed hanno un infinito bisogno di comunicare, aprirsi, parlare con i "grandi" . Ma i "grandi", che mancano spesso di immaginazione e di fantasia, per comunicare con loro devono provare a guardare le cose in modo diverso senza schemi precostituiti, abbandonando la razionalità e la logicità, imparando dai bambini e immergendosi nel loro "piccolo mondo".
Giocando con il bambino, l’adulto può conquistare la sua fiducia e riscoprire il mondo attraverso i suoi occhi. E’ nei primi anni di vita che si instaura un rapporto intimo e confidenziale con il bambino, da questo rapporto egli acquista sicurezza in se stesso e negli altri e gradatamente conquista autonomia, ciò vuol dire giocare da solo e con gli amici, organizzare i propri passatempi senza dipendere dagli altri.
Il piacere di ridere, di stare insieme, costruire un giocattolo sono opportunità da sfruttare per stabilire con il bambino un rapporto affettivo e duraturo che accompagnerà per lunghi anni il rapporto famigliare.
Per stimolare nel bambino la fantasia e la sua capacità di giocare con tutto, è importante che l’adulto sfrutti al massimo il suo interesse per gli oggetti casuali e i materiali quotidiani permettendogli differenti modalità di utilizzo. Il bambino avrà così modo di trasformare a suo vantaggio la realtà per il proprio piacere di giocare e crescere.
Il genitore non deve mai disturbarlo cercando di imporgli dei giochi nuovi quando è tranquillamente intento a fare un gioco "suo", per quando inutile e banale possa apparire ad un "grande". Non c’è nulla che possa sostituire la scoperta personale.
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