Prefazione




Il telelavoro è una concreta realtà dal punto di vista tecnologico, ma stenta ancora a decollare nella pratica aziendale. Sebbene i tassi di crescita del telelavoro in Europa siano piuttosto elevati, la maggior parte delle imprese europee non ricorre ancora a questa modalità di lavoro.

L'organizzazione del lavoro e della produzione adottata dalla maggioranza delle imprese europee si presta ad accogliere forme di lavoro a distanza basate sulle nuove tecnologie dell'informazione. Nonostante questo, il quadro industriale, sia in Italia che in Europa, mostra ritardi nello sfruttare le potenzialità tecnologiche disponibili.

Le cause di questi ritardi sono molteplici e variano a seconda del contesto di riferimento. In molte realtà imprenditoriali vi è carenza di progettualità manageriale e carenza di risorse umane qualificate in grado di gestire il cambiamento.

Spesso neppure i programmi di formazione sono in grado di creare figure professionali dotate di profili tecnici molto particolari. Talvolta, il management non riesce ad accedere ad informazioni preziose perché nessuno si preoccupa di esporle con un taglio tecnico adeguato ad un pubblico non esperto.

La carenza di informazioni genera, soprattutto in alcuni piccoli imprenditori, delle avversioni preconcette a sistemi innovativi di organizzazione del lavoro, impedendo valutazioni equilibrate e imparziali.

Alcuni lavoratori hanno subìto, in passato, l'introduzione del telelavoro in azienda, senza partecipare con contributo critico alla progettazione delle nuove soluzioni organizzative.

Invece una maggiore conoscenza delle soluzioni tecniche, unita ad una coscienza dei vantaggi e degli svantaggi del telelavoro, possono contribuire a rendere i lavoratori parte attiva nei processi decisionali di riorganizzazione.

I disoccupati, più di tutti, devono imparare a conoscere i nuovi strumenti dell'informatica e della telematica e ad analizzarne le potenzialità. Nei prossimi anni il settore delle nuove tecnologie trainerà la crescita del Prodotto Interno Lordo delle nazioni industrializzate e la ricomposizione dell'occupazione che ne seguirà premierà le figure professionali legate all'Information Technology.

Infine, il problema della sicurezza dei dati aziendali e della tutela della privacy sono particolarmente avvertiti da aziende e privati cittadini. Ciò ha rappresentato un grosso ostacolo per l'adozione di forme di lavoro a distanza.

La diffusione dei protocolli crittografici ha risolto molto bene questo problema, rendendo possibili transazioni facili e sicure allo stesso tempo. La ricerca, di cui è disponibile anche un abstract, oltre a descrivere le possibili modalità organizzative di telelavoro, fa anche riferimento alle soluzioni tecnologiche disponibili per l'impresa ed i lavoratori, soffermandosi sulle tecniche crittografiche.

Quella del telelavoro è una sfida che la società moderna sta già affrontando. I riflessi vanno ad incidere sull'economia e sulla società civile. La ricerca vuole essere un contributo che aiuti imprenditori, lavoratori e disoccupati a cogliere meglio i cambiamenti di scenario generati dal dinamismo tecnologico, valutarli attentamente e individuare le migliori strategie d'azione.

Concludendo, invito il lettore ad affrontare queste pagine con mente aperta.

Da parte nostra, abbiamo cercato di essere oggettivi, di non "gonfiare" artificialmente il fenomeno. Crediamo, però, che tra pochi anni tutti coloro che svolgono funzioni anche solo in parte intellettive, e perciò trattano informazioni, saranno, almeno per qualche ora a settimana, telelavoratori.

Tito Livio Mongelli
(Presidente del Consorzio lavoro e Ambiente)

Back Ritorno all'Home page Presentazione - Dott. Armando Occhipinti