La scelta dell'Internet Service Provider nelle politiche aziendali di Outsourcing L'azienda che sceglie di utilizzare Internet per le sessioni di telelavoro deve scegliere, quando ne ha possibilità, l'Internet Provider più adatto alle proprie esigenze. Un parametro di fondamentale importanza nella scelta del Provider è la velocità di trasferimento dei dati su Internet che questi è in grado di offrire. Tecnicamente viene chiamata "banda" di un collegamento o di una rete la velocità massima a cui possono viaggiare i dati. La banda di un Provider rappresenta grossolanamente la velocità massima teorica con cui questi trasmette e riceve dati su Internet. Non è facile quantificare la banda effettivamente disponibile per l'azienda e per il telelavoratore perché questa non è legata tanto alle caratteristiche del mezzo utilizzato (doppino telefonico, fibra ottica, onde radio, ecc.), quanto al numero di utenti che la sfruttano simultaneamente. L'ampiezza di banda è un parametro significativo per l'impresa soltanto se rapportata al numero medio di utenti che la utilizzano. Per poter operare in condizioni di economicità un Internet Provider deve raggiungere un numero minimo di abbonati che gli consentano di coprire i costi fissi di struttura, ma per garantire un servizio efficiente non dovrebbe mai oltrepassare un numero massimo di abbonati tale da portare il servizio verso il "collasso". Un Provider con il numero di abbonati in crescita si trova, in alcuni momenti, ad avere una banda sottodimensionata rispetto alle proprie esigenze. Ciò è dovuto al fatto che la velocità di trasmissione non è incrementabile in maniera continua, ma soltanto per salti (64 Kbit/sec,256 Kbit/sec, 2Mbit/sec, 34 Mbit/sec) e prima di realizzare il salto è necessario avere un numero di abbonati tale da giustificarlo . Va, comunque, sottolineato che una eventuale strozzatura di traffico in un qualsiasi punto remoto della rete Internet si ripercuote perfettamente e in maniera sensibile sull'utente finale, qualora i dati che questi sta inviando o ricevendo debbano necessariamente passare per quel punto. L'azienda deve scegliere se dotarsi di un indirizzo IP statico o di un indirizzo IP dinamico. Nel primo caso dispone per 24 ore al giorno di un modem fisso presso il Provider e ciò le assicura il collegamento continuo ad Internet, mentre nel secondo caso il Provider assegna all'azienda un modem diverso ogni volta che questa richiede la connessione. Confidando nel fatto che, normalmente, gli abbonati non si collegano tutti simultaneamente, il Provider può scegliere di dotarsi di un numero di modem inferiore al numero degli abbonati. Nel caso in cui l'azienda scelga di accedere al Provider basandosi su un IP dinamico, deve informarsi sul rapporto tra numero di abbonati e numero di modem messi a disposizione dal Provider. Poiché difficilmente più del 10% degli abbonati risulta connesso contemporaneamente ad Internet, un rapporto pari ad un modem ogni dieci abbonati potrebbe rappresentare la soglia di accettabilità minima del servizio da parte di una piccola impresa che non abbia bisogno di connessioni frequenti ad Internet. Naturalmente, l'azienda, oltre a disporre di un modem presso il Provider, deve disporre di un modem presso la sua sede e lo stesso discorso vale per il telelavoratore che deve comunicare con il suo Provider. La scelta del tipo di modem da collegare al PC/server aziendale e al PC/terminale del telelavoratore dipende dal tipo di modem in uso presso il Provider. Ad esempio, se il Provider trasmette con un modem a 33.660 bit, allora è bene che l'azienda monti un modem dello stesso tipo. Un modem da 28.800bit risulterebbe inadeguato rispetto all'effettiva capacità di trasmissione, mentre un modem da 5.600bit rappresenterebbe un costo eccessivo senza ritorno in termini di maggiore utilità rispetto ad un modem a 33.600bit. Se l'azienda desidera montare una scheda ISDN, deve verificare che il Provider fornisca la giusta connettività, visto che non è possibile far dialogare un normale modem analogico/digitale con una scheda ISDN. I servizi che il Provider deve essere in grado di fornire alle imprese e ai telelavoratori vanno dalle caselle di e-mail a traffico illimitato, all'housing di pagine WEB con possibilità di aggiornamento in tempo reale tramite FTP, fino all'assistenza via telefono e via e-mail. Alcuni Providers mettono a disposizione degli utenti una cache proxy, ossia una memoria locale in cui vengono registrate le pagine WEB di più frequente accesso, in maniera tale da velocizzare la loro consultazione. A volte il Provider offre un servizio di news server locale utilizzabile dall'azienda e dal telelavoratore per restare aggiornati sui temi di interesse. |