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L’animatore deve studiare la situazione a tavolino prima di stendere un programma.
Egli dovrà quindi:
- Valutare il gruppo con cui si troverà a lavorare in base ai seguenti fattori: l’età, il sesso, l’estrazione socio culturale, gli interessi, le capacità psico – fisiche e le lingue parlate.
Una volta prese in considerazione queste variabili procederà (se sarà necessario) alla creazione di sottogruppi.
- Valutare i fini da raggiungere da parte del gruppo (o dei sottogruppi) e dei singoli.
- Valutare le capacità e le possibilità dell’equipe che dirige il gruppo definendo con precisione:
- I ruoli
- Le responsabilità civili e penali.
- Le caratteristiche e le tecniche in possesso di ogni componente dell’equipe.
- Le modalità per reperire elementi esterni in grado di apportare tecnicamente validi contributi.
- Analizzare l’ambiente in cui si opera:
- Istituzionale (piazza, campeggio, manifestazioni…)
- Geografico (campagna, città, montagna, mare…)
- Strutturale (possibilità di utilizzare prati, campi sportivi, teatri, spiaggia…)
- Analizzare le possibilità economiche. Budget della spesa totale e delle singole attività:
- Possibilità finanziarie e bilancio economico.
- Sostentamento pubblico e privato.
- Autofinanziamento di singole attività (biglietti, offerte …)
- Relazionarsi con gli altri ambienti degli utenti (famiglia, istituzioni, zona, enti…)
- Considerare la disponibilità di tempo da parte degli utenti e dell’equipe di animazione.
Ovviamente, un’analisi completa non va fatta ogni volta che si imposta una attività, ma all’inizio di ogni anno. Per attività più piccole l’analisi deve essere sintetica e tener conto degli elementi essenziali.
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