Il Business Plan

Il Business Plan è il documento che riassume il progetto imprenditoriale che si intende avviare e sviluppare, e consiste in una serie di informazioni quali: la presentazione del progetto, l’analisi del settore di attività, il mercato, la concorrenza, che permettono di verificare la fattibilità del progetto stesso e di pianificare l’avvio, cercando di trasformare il rischio generico in rischio calcolato.

Il Business Plan, infatti, impone al futuro imprenditore di analizzare a fondo tutti gli aspetti inerenti l’attività, mettendo in luce preventivamente i principali problemi da affrontare. Una volta redatto, il Business Plan diventa anche un utile strumento di controllo gestionale, permettendo di verificare eventuali scostamenti rispetto alle previsioni, nonché, in presenza di tali eventi, di rivedere alcune scelte operative.

Ogni Business Plan costituisce un caso a sé stante, con particolari caratteristiche che non possono essere ricondotte ad uno schema rigido e standardizzato.

Il Business Plan è dunque lo strumento per concretizzare l’idea imprenditoriale, attraverso l’analisi dei singoli aspetti gestionali e della relativa fattibilità, in termini di:
Verifica dell’idea, definizione del prodotto/servizio, definizione del fatturato previsionale, analisi dei costi, stesura del bilancio previsionale.

A cosa serva il Business Plan?
Il piano di fattibilità serve a:

L’elaborazione accurata delle varie parti del BP consentirà al neo-imprenditore di: Alcune indicazioni che daremo qui di seguito potranno essere utili sia a garantire la competenza del testo che a facilitarne la stesura.

Che cosa deve contenere?
Il contenuto varia molto a seconda del progetto, ovvero di ciò che si vorrà produrre, di come si vorrà produrlo, del mercato in cui ci si vorrà rivolgere e degli obbiettivi del neo-imprenditore.

La produzione potrà infatti consistere in beni di largo consumo, beni strumentali e servizi che potranno essere o già esistenti o nuovi. Il processo di produzione potrà essere svolto dall’azienda oppure parzialmente o totalmente commissionato all’esterno.

Il mercato a cui ci si rivolgerà potrà essere ad esempio, un mercato locale, oppure un mercato diffuso, oppure con clienti identificabili con un numero limitato.

Anche gli stessi obbiettivi del neo-imprenditore potranno essere molto diversi sia per le aspettative di reddito che per quelle di sviluppo dell’impresa.

Non possono esistere, di conseguenza, regole precise sulla lunghezza del piano; si deve comunque trovare un equilibrio tra la completezza, l’analiticità dei dati e la rapidità e la facilità di lettura. In genere è preferibile non superiore a 25/50 pagine, perché se è troppo lungo c’è il rischio che non venga letto.

Dovrà essere quindi conciso ma sufficientemente documentato.
Prima di procedere alla stesura converrà mettersi nella veste delle persone che dovranno leggerlo al fine di effettuare il taglio più opportuno. Conviene, in genere, riassumere al massimo le informazioni rinviando gli approfondimenti a dossier complementari. E’ preferibile collocare come allegati le tavole e le informazioni che non riteniamo indispensabili alla comprensione del testo o che potrebbero spezzettarne in modo eccessivo la lettura.

Può essere utile stenderlo in relazione all’uso che si prevede di farne (ad esempio per evidenziare un interesse per un investimento o per un partner) e quindi non dovrà comprendere l’approfondimento di parti di secondaria importanza: gli approfondimenti dipenderanno dagli obbiettivi del piano stesso.

Diversa dovrà essere la strutturazione in parti; è preferibile una struttura che permette una lettura differenziale. Esempio:

  1. Sommario
  2. Sintesi
  3. Testo
  4. Allegati
Sommario.
È sempre utile un sommario iniziale per evidenziare la struttura ed il contenuto del piano e per consentire di accedere facilmente e indifferentemente alla diverse parti.

Sintesi.
Presentazione sintetica ma esauriente degli elementi chiave del progetto (di 1-3 pagine); deve consentire, attraverso una lettura veloce, di cogliere le caratteristiche più salienti. Nel fascicolo essa apparirà all’inizio, dopo il sommario, ma dovrà essere redatta necessariamente alla fine della stesura del testo; dovrà comprendere, anche se in modo schematico, informazioni relative a buona parte dei punti sotto elencati:

Testo.
Il testo dovrà contenere in modo sufficientemente analitico e dettagliato tutte le informazioni e gli elementi necessari al lettore per valutare: Allegati.
Il numero ed il tipo di allegati dipenderanno dal progetto d’impresa e dagli obiettivi del piano stesso; serviranno a presentare in modo approfondito e dettagliato alcuni aspetti considerati di maggiore importanza.

Come redigere in Business Plan.
Per la stesura del BP è bene procedere in modo sequenziale cercando di esaminare e risolvere i problemi connessi a ciascuna fase del processo di creazione dell’impresa, prendendo in considerazione un aspetto alla volta.

Allo stesso tempo però, se teniamo conto di tutte le fasi del progetto, pur lavorando ad una determinata fase, siamo in grado di sistematizzare mano a mano che si raccolgono, anche le informazioni relative alle fasi successive che elaboreremo in seguito. spesso potrà capitare di raccogliere dati e informazioni relativi alle fasi precedenti già elaborate e che in certi casi sarà utile, in base ad essi, ridefinire.

Da queste sarà poi possibile ripartire per aggiornare, sviluppare e completare le fasi successive

Si procederà quindi sequenzialmente, passando da un blocco a quello successivo, ma con frequenti ritorni a quelli precedenti e quindi con una accentuata ed indispensabile interazione tra tutte le diverse fasi.

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