Come abbiamo già detto il disegno infantile può essere un importante ausilio per la comprensione del mondo affettivo del bambino. Questo studio vuole fornire uno schema interpretativo del disegno e vuole evidenziare i possibili disturbi senza cadere nel pericolo di "patologizzare" eventi o fenomeni che in alcuni bambini e in alcune età possono essere normali, per questo è importante avere sempre presente che:
La diagnosi di disturbo emotivo o di menomazione neurologica non è da ricercarsi nel disegno. Può essere solo uno dei molti ausili che devono essere utilizzati insieme ad altri strumenti diagnostici.
È sempre importante conoscere la storia del bambino per comprendere i suoi disegni e i fenomeni particolari che possono esserci.
È utile osservare, prima di definire un fenomeno rilevato nel disegno strano, se questo si ripete sistematicamente fino a divenire una stereotipia o se è un evento caratteristico di un solo disegno.
Possiamo iniziare l'interpretazione del disegno guardandolo nella sua globalità, la prima cosa da analizzare è il contenuto, verranno date delle interpretazioni del livello simbolico delle rappresentazioni e verranno esaminati i temi maggiormente disegnati dai bambini.
Poi analizzeremo il disegno nei suoi aspetti strutturali, la linea, il tratto il colore, perché possono essere elementi importanti in cui il bambino proietta i suoi stati d'animo e possono fornirci informazioni sul suo livello cognitivo.
Bisogna considerare che sviluppo cognitivo e sviluppo affettivo sono strettamente correlati in queste età e non è sempre facile distinguere fra blocchi affettivi e ritardi cognitivi.
Daremo alla fine di ogni paragrafo delle indicazioni riguardanti i disturbi che possono essere caratteristici di ogni elemento analizzato. Saranno solo delle indicazioni di massima, degli elementi che persone che lavorano con i bambini devono conoscere e saper osservare per poi interpellare gli "esperti" (psicologi, neuropsichiatri ecc.)
È importante tenere presente che le diagnosi in età infantile sono di difficili da effettuare, visto la continua evoluzione tipica di queste età. Si tende perciò a non classificare, a non inserire in strette categorie bambini ed adolescenti perché le età e le difficoltà dovute alla crescita possono sembrare patologiche, ma possono risolversi con una normale evoluzione, con il raggiungimento dell'età adulta.