Internet e gli educatori

 

Come educatori ci dobbiamo assicurare che i nostri bambini abbiano la miglior educazione possibile. Per ottenere questo è necessario che ogni bambino abbia accesso alle nuove tecnologie educative.

Nelle società occidentali, nel giro di pochi decenni, l’intero scenario dei saperi e delle abitudini umane si è radicalmente trasformato. Sono mutate le condizioni materiali della comunicazione e della conoscenza e con esse sono mutate le forme del sapere umano.

Il computer non è più una semplice "macchina", ma è un apparato di conoscenza, la metafora di un nuovo regime mentale caratterizzato da fluidità, contaminazione ed interattività.

La scuola, i genitori, gli educatori, non possono assistere immobili a questa rivoluzione in atto, né possono continuare a rifugiarsi dentro ad un’immagine di conoscenza e di esperienza che appartiene ad un’altra epoca. Sono quindi spinti a muoversi, a cambiare. Ma per cambiare non è sufficiente ammodernare l’apparato delle risorse tecniche per la didattica (ampliando la fornitura di software educativo di alta qualità e aumentando il numero di moderni computer multimediali nelle scuole), è fondamentale accogliere e legittimare gli stili di pensiero e di azione che sono propri di questo nuovo campo. E’ quindi essenziale passare da una logica di formazione "monomediale" (centrata prevalentemente sulla comunicazione scritta) ad una logica di formazione "multimediale" aperta a tutte le forme di acquisizione, trattamento e memorizzazione delle esperienze conoscitive, non recidendo il legame con il medium libro, ma riqualificando questo stesso legame dentro un contesto più ampio: quello di tutti i media.

Purtroppo però gli educatori, così come i genitori, vedono nei nuovi media, e in Internet in particolare uno spazio pieno di pericoli da cui tenere lontani i bambini. Questo crea inevitabilmente una profonda spaccatura, una incredibile distanza tra chi insegna e chi impara. I bambini della generazione digitale, infatti, abituati ad utilizzare il computer e il mouse fin dai primi anni di vita hanno un rapporto privilegiato con i media, all'insegna della convivialità, dell'intimismo della naturalezza. Tra i media e i giovani c'è un sentire comune. Nel rapporto tra educatore e alunno, è proprio questo "sentire comune" che manca. Il bagaglio di competenze tecniche che ha il bambino della generazione digitale, la sua enciclopedia, la sua esperienza, sono spesso vissute dagli educatori, come insidie, ostacoli per una "corretta" educazione. Gli educatori, devono capire che il loro approccio alla conoscenza, basato sulle forme tradizionali del sapere, e quindi centrato sul medium libro, è solo uno dei possibili punti di vista sul mondo, certamente il più solido, ma non l'unico.

Gli educatori devono quindi cambiare il loro modo di trasmettere le informazioni, devono mettersi a studiare con i loro studenti creando un rapporto di collaborazione, scambio e crescita insieme. Il modo migliore per imparare a studiare, infatti, è vedere gli esperti che lo fanno. La cosa più importante che dovrebbe fare l'insegnante è dimostrarsi un buon scolaro, imparare nuove cose insieme ai bambini, dare il buon esempio di apprendimento, fare da guida, gestire le situazioni difficili e stimolare il bambino.

Internet, se utilizzato in modo corretto, può essere un ottimo strumento di conoscenza e di crescita per il bambino.

La rete ci permette di trasformare la nostra casa, la nostra scuola e perché no, la nostra ludoteca, in un luogo di informazioni e comunicazioni senza confini.

Internet può aiutare i nostri bambini a trovare risorse educative (notizie aggiornate al minuto, copie di documenti e foto importanti, informazioni di tutti i tipi), a fare i compiti per casa (attraverso le enciclopedie online ed altri materiali di riferimento e di accesso ad esperti), ad aumentare le loro abilità di lettura (permettendo l'accesso ad interessanti materiali in lingua italiana e non e dando suggerimenti per ulteriori letture), a migliorare le abilità tecnologiche ed informatiche (abilità necessarie per trovare ed usare informazioni, risolvere problemi, comunicare con altri, e rispondere alla crescente domanda di queste attività nei posti di lavoro) ed imparare a divertirsi insieme agli educatori e ai propri coetanei condividendo esperienze interessanti e piacevoli.

 
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