La prima responsabilità sull’utilizzo delle attrezzature gioco riguarda il fabbricante (quindi l’importatore e il distributore) che non ha applicato tutte le cautele per rendere un gioco o un attrezzo sicuro, cioè ha costruito il pezzo in base a criteri di estetica o di prezzo, senza seguire i canoni della prudenza, diligenza e conoscenza specifica della normativa vigente.
La seconda responsabilità riguarda coloro che sono incaricati della scelta dei giochi e delle attrezzature.
Questa categoria è formata da persone eterogenee, che con il loro intervento concorrono all’acquisto e posa in opera dei singoli pezzi.
Le decisioni di ciascuno devono essere esenti da colpa di negligenza, imprudenza e imperizia; per non incorrere in addebiti di colpa, in casi di infortunio, si dovrà dimostrare di aver tenuto presenti le norme specifiche e tutti i criteri e le regole di buona tecnica conosciute.
L’organismo installatore ha anche l’onere della conservazione in perfetta efficienza dell’attrezzatura, o delegare con chiarezza tale onere ad un altro organismo, perché non vi siano incertezze circa le modalità di intervento per l’ordinaria e la straordinaria manutenzione.
La terza responsabilità riguarda gli educatori nei casi di installazioni in strutture scolastiche, sia per non aver vigilato sull’uso dell’attrezzo, sia per aver consentito un uso difforme delle regole dell’attrezzo stesso.
Ma a queste responsabilità penali seguono due responsabilità altrettanto significative per il buon esito e funzionamento di un’area giochi.
Si ritorna a sottolineare che attrezzare un campo giochi vuole dire anche saper scegliere le strutture, tenendo conto del contesto in cui vengono collocate, sia esso urbano o naturale; vanno rispettati canoni estetici, per armonizzare il parco giochi con altri arredi urbani, edifici, monumenti; vanno osservati criteri funzionali per evitare di collocare attrezzature in spazi di pericoloso accesso o vicini ad ambienti inquinati.
E ancora vanno garantite la giocabilità e le funzioni educative, elementi fondamentali per soddisfare correttamente bisogni e aspettative e per determinare il successo dell’investimento.
La normativa esistente.
"In mancanza di norme specifiche si valuta la conformità di un prodotto al requisito generale di sicurezza, tenendo conto… dei codici di buona condotta in materia di salute e di sicurezza vigenti… ovvero degli ultimi ritrovati della tecnica, nonché della sicurezza che i consumatori possono ragionevolmente attendere" (Direttiva CE 92/59, art.4).
E’ in fase di avanzata elaborazione un testo che normalizzerà il settore delle attrezzature dei parchi giochi, valido per tutti gli stati della Comunità.
Gli incidenti più frequenti.
Sappiamo che sono frequenti tagli, ferite, fratture causate da cadute, urti, mancanza di presa, utilizzo dello stesso attrezzo da parte di bambini di età diversa: scivoli, altalene, castelli, giostre e quanto altro popola le aree gioco debbono garantire, nei loro particolari costruttivi, distanze, porte, protezioni, pavimentazioni appropriate.
Misure di prevenzione.
Il bambino che vive in città non può rinunciare ad impararel’uso del proprio corpo e non può fare a meno di scoprire il piacere di correre, saltare, nascondersi, lanciare ecc.
Tutte aspirazioni perfettamente naturali, spontanee, che fanno parte della natura umana.
La convivenza in comunità richiede doti fisiche, psichiche e sociali fra loro integrate ed equilibrate, acquisibili solo con esperienze qualificate.
Per garantirsi un adeguato livello dei prevenzione bisogna:
Attualmente in Italia per la sicurezza dei parchi gioco si fa riferimento alla Direttiva CE 92/59, relativa alla sicurezza generale dei prodotti.
E’ ovvio a tutti che i ragazzi ed i bambini che giocano debbano essere tutelati contro i rischi per la loro salute e incolumità fisica; la loro imprevedibilità è nota, ma certi rischi, una progettazione attenta ed una collocazione e manutenzione accurate possono evitarli.
Impedire a bambini e ragazzi di giocare e di sperimentare non è un buon sistema di prevenzione.
La sicurezza si garantisce consentendo e sviluppando esperienze adatte alle varie età ed abilità, dove il tasso di rischio sia previsto, graduato, calcolato e sotto controllo.
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