Ghirigori, scarabocchi, case, figure umane, ecc. Sono alcuni dei temi ricorrenti nei disegni dei bambini.
Gli adulti pensano che il disegno infantile è caratterizzato solo dal fatto che è imperfetto, in realtà il bambino esprime nel disegno il suo mondo attraverso una sintesi originale tra ciò che intende narrare ed i mezzi espressivi che ha acquisito, più il bambino piccolo è libero di esprimersi, più i suoi disegni sono rilevatori del suo stato interiore e della sua visione del mondo.
L'analisi del disegno infantile può darci informazioni sul suo sviluppo cognitivo ed affettivo e può essere un valido indicatore dei disturbi, malesseri e bisogni che il bambino non ha ancora la capacità e la possibilità di esprimere. Può essere una chiave d'accesso al suo mondo, infatti psicologi e neuropsichiatri lo utilizzano come mezzo privilegiato per indagare i disturbi della crescita.
Per questo motivo prima di fornire uno schema interpretativo dei malesseri e dei disturbi nella produzione dei disegni è importante conoscere gli studi effettuati sullo sviluppo evolutivo del disegno infantile.
Rouma (1912) ideò uno schema riassuntivo del processo e della sequenza con cui il bambino passa dallo scarabocchio al disegno rappresentativo, egli elenca i seguenti momenti evolutivi distinti in due stadi principali:
- Stadio preliminare: (intorno ai tre anni d'età
), in cui l'intento rappresentativo non emerge ancora chiaramente dagli scarabocchi informi che il bambino riesce a tracciare. In questo stadio sono state individuate queste tappe: