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Se può essere vero affermare che gli adolescenti possono cercare su internet foto di modelle poco vestite, filmati amatoriali che richiamano scene violente … i bambini no!
Spesso, infatti, i piccoli navigatori incappano del tutto casualmente in siti o immagini poco adatte alla loro età.
Internet abbonda di siti in cui dei propagandisti senza scrupoli diffondono l'odio ed esaltano la brutalità e la violenza. I messaggi ispirati dall'odio o scaturiti dal fanatismo sono per loro natura messaggi forti e particolarmente convincenti per minori che non sono preparati a capirli con le proprie conoscenze. E anche se non si arriva a livelli di esplicita violenza, ci si può imbattere, anche involontariamente in siti dove ci sono persone con idee crudeli e atteggiamenti prepotenti.
Anche la pubblicità può rappresentare un pericolo poiché, per i piccoli navigatori è difficile capire cosa è vero e cosa non lo è; essa risulta molto attraente per i minori e crea in loro desideri e aspettative che andranno inevitabilmente delusi.
I bambini con il collegamento ad Internet possono infine parlare ad estranei, specialmente attraverso gli spazi chat. Ma la gente con cui entrano in contatto on line è diversa nella realtà e questo vale anche per quelli che sono diventati loro amici di penna o "di tastiera". A volte la gente mente on line sapendo di non essere visibile. Esiste il rischio, proprio come per la strada, che qualcuno che può fare loro del male, cerchi di avvicinarli.
Nella rete è difficile separare la realtà dalla finzione.

Talvolta i piccoli navigatori si trovano in siti "scomodi" anche senza volerlo, in quanto alcuni operatori senza scrupoli hanno preso l'abitudine di utilizzare alcuni sistemi in grado di aggirare qualunque difesa tecnica, per cui determinati siti ti arrivano sul video del computer e non se ne vanno più.

Queste sono solo alcune delle ragioni per cui il genitore/educatore deve essere accanto al bambino durante la navigazione. Spetta quindi ai genitori insegnare ai figli a distinguere tra il vero e il falso.

La navigazione è sempre più simile allo zapping televisivo!

Bisogna pensare che Internet è un può come la televisione, e come la televisione può essere positivo o negativo a secondo dell'uso che se ne fa.
Oggi, con Internet si possono fare i compiti, si possono consultare libri ed enciclopedie o visitare musei, ma si può andare anche sui siti porno, così come stando davanti la televisione possono osservare documentari o imbattersi in filmati violenti, pornografici, razzisti o, più generalmente, non adatti ai bambini.
Ogni giorno siamo bersaglio di un'esposizione elevata e costante di immagini cruente presenti su TV, riviste, giornali…, ma in questo caso i genitori sono in grado di gestire la situazione: attraverso un'educazione costante ed alcuni atteggiamenti limitativi (negando la visione di programmi televisivi per un pubblico di soli adulti o evitando la circolazione libera in di determinate riviste).

Ma così come con la televisione sono risultati fallimentari tutti i tentativi di bloccare i canali non adatti ai minori con un telecomando o con un chip, esattamente con Internet gli strumenti tipo "oscuramento" non stanno funzionando. E' la presenza genitoriale l'unico elemento fondamentale in grado di tutelare i bambini.
Il problema è che molto spesso i genitori non hanno esperienza di navigazione web e, di conseguenza, non sono in grado di gestire la situazione.

Ecco perché il progetto "investe" sui nonni!

I nonni sono digiuni, come molte mamme, delle competenze tecniche per guidare i bambini in una navigazione sicura, ma hanno il tempo di apprenderle. In quanto alle esperienze di vita, ne hanno a iosa: requisito fondamentale per svolgere il ruolo di educatore e per scegliere il materiale più valido.

In altre parole, il nonno è, forse, la persona più indicata per svolgere un lavoro di selezione per chi non è ancora in grado di farlo!

La nostra idea consiste nel promuovere un uso consapevole di Internet, in un progetto di tutela dei minori attraverso l'informazione e la formazione telematica degli anziani.