L’opportunità di mettere a fuoco le percezioni, le esperienze e le valutazioni che, sul problema delle ludoteche e della possibilità di espansione del servizio sociale da esse offerto sono espresse dagli esperti e dai testimoni privilegiati del settore, è stata perseguita con una indagine empirica, basata sull’utilizzo di un questionario tematico a risposte aperte.

L’opportunità di comporre un campione di tipo misto, non composto esclusivamente, anche se prevalentemente, da operatori del settore ludotecario, ha corrisposto all’ipotesi che siano possibili, nel futuro delle ludoteche italiane, sviluppi verso target utenti differenti da quelli attuali e prospettive di innovazione dei metodi e dei supporti ludici utilizzati. In particolare, lo sviluppo possibile verso l’intrattenimento degli adulti e l’ingresso in ludoteca del computer hanno suggerito di esplorare la dimensione propria dei giochi, per bambini e per adulti, compresi i risvolti di mercato della loro produzione e commercializzazione. Questa ipotesi ha ovviamente indirizzato la scelta dei testimoni privilegiati verso esperti dalle competenze ed esperienze molto disomogenee, ed ha prospettato alcune difficoltà per una lettura propriamente comparativa delle opinioni e delle valutazioni espresse.

Pur consapevoli di questo tuttavia, ove possibile, abbiamo realizzato delle tavole sinottiche di comparazione delle risposte ottenute, e riteniamo che esse si prestino comunque con un certo interesse alle esigenze di una lettura "veloce", prospettica delle diverse percezioni ed anche dei diversi orientamenti esistenti.

Il questionario con la check-list completa dei quesiti sottoposti, che compare in appendice, copriva un arco assai ampio ed al tempo stesso variegato di tematiche.

In alcuni casi, non tutti gli interpellati hanno risposto alle domande formulate e si è verificato esclusivamente quando gli esperti stessi hanno ritenuto di non possedere le conoscenze/competenze per rispondere in modo adeguato. Riteniamo che questa onestà intellettuale sia un ulteriore elemento di prova della loro competenza ed autorevolezza all’interno del settore.

La prima tra le aree tematiche esplorate è stata quella relativa alla definizione o meglio alle definizioni possibili di ludoteca: le risposte, come già abbiamo avuto modo di rilevare, non prospettano una univocità di significati, e le opinioni correnti rispecchiano la realtà di un fenomeno sociale complesso, diversamente caratterizzato a seconda dei punti di osservazione utilizzati. Per di più, anche se essa appare poco conosciuta al di fuori degli addetti ai lavori, esiste ormai anche una storia delle ludoteche italiane, infittita di esperienze diverse, di connotati culturali propri, che arricchisce ma al tempo stesso complica le definizioni in campo, proprio perchè le rimanda ad una storia, ad un contesto che le spiega e le legittima.

Niente di più errato, in questa cornice, della ricerca della definizione "giusta"; si tratta piuttosto del difficile tentativo di cogliere i connotati di significato socialmente mediato del termine "ludoteca" e di mettere a fuoco gli elementi principali di questa mediazione, come elementi destinati a condizionare la nascita e lo sviluppo di ogni nuova realtà.

La storia delle ludoteche italiane colpisce infatti anche per il tasso di nascita e morte delle iniziative, per la ricorrenza con cui si presentano cicli di vita (brevi o lunghi, più spesso brevi) conclusi, che sembrano suggerire con ancora più forza l’opportunità di esaminare le diverse esperienze all’interno del contesto spazio-temporale di appartenenza, quel contesto che spesso ne può spiegare tanto la nascita che la fine.

Gli stessi percorsi che hanno portato e portano all’apertura delle ludoteche sono i più disparati, e diverse sono le storie, individuali e di gruppo, dei protagonisti di queste esperienze. Ogni protagonista, ogni esperto, nondimeno possiedono ed utilizzano una propria definizione di ludoteca, spesso la difendono contro altre definizioni o "deviazioni" possibili e tutto questo è normale, è parte integrante del discorso scientifico che si tenta di fare, tanto più, quanto più questo appare essere un settore dove le teorie educative si sostanziano più spesso di prassi quotidiana.

Una prassi quotidiana in cui i ludotecari, letteralmente tutti i ludotecari intervistati, mettono animo e passione come raramente capita di osservare nei comparti professionali.

Tanto più "forte " l’esperienza, pertanto, tanto più decise le definizioni, i criteri che identificano il dover essere della ludoteca.

Nostro compito è tuttavia tentare di rendere conto dei diversi approcci esistenti senza correre il rischio di volerne delegittimare alcuni; ci accostiamo al nostro tentativo di definizione della ludoteca senza alcuna pretesa di "sistemazione" dei significati correnti, ma preoccupati piuttosto di rendere tutta la ricchezza delle accezioni e delle connotazioni possibili.

I significati delle definizioni correnti ruotano orientativamente attorno ai seguenti assi:

Questo approccio, per forza di cose, appare piuttosto distante dalle definizioni correnti delle ludoteche per gli adulti, e prospetta la presenza di una prima, chiara divisione tra gli interpellati sulla "missione" e sul pubblico delle ludoteche.

Alcuni pongono nondimeno esplicitamente, nella loro definizione, il problema della necessità di superare ogni rigidità nel rapporto tra bisogno ludico e fasce di età. Per quanto riguarda la maggior parte degli intervistati si tratta però per lo più di due modi di veder le cose (le ludoteche come spazio per i bambini o per gli adulti) che si ripercuotono su di un ampio spettro di elementi della vita della ludoteca: dall’organizzazione del servizio ludotecario alla professionalità dei ludotecari.


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