Impresa e terrotorio

Focalizzare l’attenzione sul rapporto impresa-ambiente significa essenzialmente cogliere i cambiamenti in atto nei fattori ambientali, suscettibili di generare minacce e/o opportunità nell’area di affari in cui sarà l’impresa. E’ questa un’analisi certamente complessa, in quanto gli analisti devono tentare di comprendere l’intensità dei segnali di turbolenza che si generano nell’ambiente, l’effetto del loro impatto non solo sull’impresa, ma anche sui suoi concorrenti.

Nei suoi termini più generali, l’ambiente è rappresentato da una serie di forze (sistemi, soggetti, ecc.) la cui azione impone vincoli al comportamento delle imprese, in quanto direttamente o indirettamente influisce sulle condizioni di efficace e di efficienza delle imprese stesse. I soggetti che interagiscono con l’impresa sono generalmente le imprese concorrenti, i fornitori, i clienti consumatori.

Si è parlato di interazioni impresa ambiente per sottolineare che l’ambiente non si pone rispetto all’impresa come un oggetto, come un dato che l’impresa è in grado di modificare o modellare con la sua azione, ma come un insieme di soggetti o di sistemi che si contrappongono o si confrontano con i soggetti ed i sistemi interni alle imprese.

In sostanza, le imprese concorrenti, i fornitori e i clienti, le istituzioni dello stato e quelle locali sono delle forze esterne che cercano di condizionare i comportamenti dei centri decisionali dell’impresa, in ciò contrapponendosi alle azioni dell’impresa che cerca di piegare ai propri fini l’azione delle forze e dei soggetti esterni. In quest’ottica il rapporto della impresa con il suo ambiente non è soltanto di tipo attivo, nel senso che l’azione dell’impresa può agire come fattore di cambiamento dell’ambiente stesso.

Quanto detto porta quindi ad affermare che le relazioni impresa ambiente presentano una dinamica intersoggettiva o intersistemica alquanto complessa, in cui l’impresa appare come uno dei soggetti o uno dei sub-sistemi che concorrono alla definizione dei fini comuni.

I principali ambienti che a noi interessano sono:

L’ambiente economico è soggetto a continui turbamenti e disequilibri che danno origine a processi cumulativi di inflazione, recessione, ecc.

D’altra parte il sistema economico non possiede in sé senza l’intervento delle autorità monetarie e governative, meccanismi riequilibriatori che possano assicurare lo sviluppo evitando nel contempo disoccupazione e inflazione.

Tutti i paesi ad economia di mercato hanno sperimentato nel corso degli ultimi decenni una crescita del livello dei prezzi che naturalmente ha creato un spirale inflazionistica che ha determinato un aumento del livello dei prezzi, aumento che ha colpito tutte le aziende.

E’ chiaro allora che errate di approvvigionamento dei fattori ed un’errata congettura circa la variabilità dei cambi e dei prezzi interni possono seriamente compromettere l’equilibrio dei circuiti finanziari ed economici delle imprese, e al limite, se i cicli inflativi perdurano a lungo, la sopravvivenza stessa delle aziende sul mercato.

L’ambiente competitivo è costituito dall’insieme delle organizzazioni con le quali l’impresa oggetto di esame intrattiene rapporti di tipo concorrenziale o di tipo cooperativo.

Nella teoria tradizionale, era un insieme di mercati con cui l’impresa aveva dei rapporti alquanto contingenti; il tutto si esauriva in rapporti di acquisto o di vendita che si concretizzavano in un contratto di compravendita di beni o servizi contro pagamento di un prezzo.

In questo ambito, il comportamento dell’impresa è visto sempre in un’ottica di tipo adattativo, dimenticando che è la strategia dell’impresa che definisce l’ambiente competitivo, attraverso le relazioni di concorrenza /cooperazione che si instaurano tra le stesse.

In primo luogo la strategia dell’impresa deve nascere da una conoscenza approfondita delle regole della concorrenza che determinano l’attrattiva di un settore.

In qualunque settore, le regole della concorrenza si riassumono in cinque forze competitive: la rivalità esistente tra i concorrenti presenti nell’arena competitiva (concorrenza effettiva), l’entrata di nuovi concorrenti (concorrenza potenziale), la minaccia di sostituti (concorrenza sostitutiva), il potere contrattuale dei fornitori e quello dei clienti.

La potenza congiunta di queste cinque forze competitive determina la capacità delle imprese di guadagnare tassi di profitto sugli investimenti superiori in media al costo dei capitali investiti.

Per definire l’ambito competitivo, occorre introdurre in primo luogo, un concetto di concorrenza effettiva; essa è formata da tutti gli operatori che si dedicano alla produzione degli stessi beni o di beni similari e che operano negli stessi segmenti/obiettivo di mercato.

Si può affermare che l’intensità della concorrenza svolge un ruolo fondamentale nel determinare le possibilità di sviluppo delle imprese che già si trovano sul mercato e le prospettive di reddito dei business intrapresi.

La concorrenza potenziale è un’altra forza dell’ambito competitivo ed è rappresentata dai nuovi entranti del mercato; per questi, l’ingresso può essere ostacolato da barriere all’entrata quali: la normativa, il fabbisogno finanziario, la tecnologia, l’economia di scala, i vantaggi di costo assoluto (know-how), le politiche governative.

Altra forza ancora è la concorrenza sostitutiva, composta da quei concorrenti che offrono prodotti sostitutivi; le determinanti della minaccia di sostituzione sono rappresentate dal rapporto prezzo/prestazione dei prodotti sostitutivi, dalla propensione dell’acquirente a comprare sostituti e dai costi e oneri che occorre affrontare per effettuare la sostituzione.

E’ necessario , infine, considerare il potere contrattuale dei fornitori e dei clienti. Va, al riguardo, notato che l’operato degli imprenditori può essere fortemente condizionato, in primo luogo, dal potere contrattuale dei fornitori: nel caso in cui l’approvvigionamento dell’impresa dipenda da uno o pochi fornitori, questi ultimi avranno un elevato potere nel determinare i prezzi, termini di consegna, qualità degli input produttivi, ecc.

Il potere contrattuale dei fornitori dipende, inoltre, dalla loro numerosità sul mercato, dalla presenza di input sostitutivi, e dai costi che le aziende acquirenti devono sostenere per effettuare la sostituzione degli input produttivi nei processi di produzione esistenti (costi sostitutivi).

In secondo luogo le imprese possono essere fortemente condizionate dall'operato dei clienti; infatti il potere contrattuale dei clienti di un'impresa dipende dalla tipologia dei beni cui si fa riferimento, a seconda che i beni siano destinati a compratori finali oppure a rivenditori e produttori. E' chiaramente evidente che il potere contrattuale esercitato dalle imprese acquirenti (rivenditori e produttori) è di gran lunga superiore a quello esercitato o esercitabile dai consumatori finali.

Queste cinque forze determinano la redditività di imprese e settori attraverso l'influenza da esse esercitata sui livelli dei prezzi, dei costi e degli investimenti. Più in particolare:

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  Analisi strutturale e strategie competitive
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  L'orientamento strategico

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